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venerdì 7 aprile 2017

Ritrovate immagini rituali egizie risalenti al periodo neolitico

Gli Egittologi dell'Università di Bonn hanno scoperto un esempio di arte rupestre del 4 ° millennio a.C. durante uno scavo in una necropoli nei pressi di Assuan in Egitto. Le figure sono state incise nella roccia in forma di piccoli punti e raffigurano scene di caccia, come quelle che si trovano nelle raffigurazioni sciamaniche. Essi possono rappresentare un legame tra il Neolitico e Antico Egitto. La scoperta ha guadagnato agli scienziati che l'hanno fatta un ​​premio daparte del Ministro delle Antichità del Cairo dato che è una delle dieci più importanti scoperte archeologiche recenti fatte in Egitto.

Per più di 100 anni, Qubbet el-Hawa (collina del vento) è stata una calamita per  gli archeologi. Oltre 80 tumuli sono stati scoperti sulla collina nei pressi di Assuan in Egitto durante innumerevoli scavi. La storia di questa necropoli per la capitale della provincia di Elefantina si estende da circa il 2200 A.c. al 4 ° secolo d.C. E' stata un'importante base di negoziazione per gli egiziani in Nubia, e i suoi nobili furono sepolti nei tumuli. Il Prof. Elmar Edel dell'Università di Bonn ha indagato e documentato la necropoli dal 1959 al 1984. "La maggior parte degli oggetti del Museo Egizio di Bonn provengono da queste campagne di scavi", riferisce il Prof. Ludwig Morenz, che dirige la sezione di Egittologia presso la Bonn alma mater.

Un aspetto completamente nuovo è stato scoperto a Qubbet el-Hawa durante uno scavo iniziato presso la necropoli nel 2015. Il team guidato dal Prof. Morenz insieme a Amr El Hawary, Andreas Dorn, Tobias Gutmann, Sarah Konert e David Sabel ha scoperto dell'arte rupestre molto più antica del Neolitico, dal 4° millennio a.C. "Lo stile e l'iconografia forniscono indizi solidi sul periodo al quale risale", dice lo scienziato. "Si apre una nuova dimensione archeologica." Alcune di queste incisioni presenti sulla parete di roccia sono chiaramente egiziane in termini di iconografia e stilistica, mentre altre sono chiaramente pre-egiziane per quanto riguarda il metodo di presentazione e il motivo.

Le immagini sono state scolpite nella roccia con un punteruolo e sono ora appena percettibili a causa della loro età considerevole. Solo la registrazione archeologica precisa delle tracce e il disegno dei contorni hanno rivelato le immagini, esempi di un'iconografia degna di nota. La disposizione inizialmente confusa di punti permette di vedere, dopo una più accurata analisi, tre figure: un cacciatore con l'arco, un uomo che balla con le braccia alzate e, tra di loro, uno struzzo africano.

"L'arciere mostra chiaramente di  cacciare il grande uccello incapace di volare, mentre l'uomo con le braccia alzate può essere identificato come un ballerino che imita la caccia", riferisce il Prof. Morenz. Il ballerino indossa a quanto pare una maschera d'uccello. La scena ricorda il mondo concettuale di caccia, maschere e sciamanesimo, come è noto in molte parti della Terra - tra cui la caccia allo struzzo di quelli che sono conosciuti come San (boscimani).

Tali scene di caccia e di danza sono nuove in ​​Egittologia
"Questa pratica sociale e il complesso di idee associate ad esse sono state a malapena analizzate in Egittologia", dice il prof Morenz. Piccole figure femminili dipinte mentre ballano, con le braccia alzate e una maschera di uccello rislgono anche dal 4 ° millennio aC, e alcune maschere di argilla sono state scoperte alcuni anni fa nell'Alto Egitto, a Hierakonpolis. Questi ritrovamenti mostrano una coerenza sorprendente con le pitture rupestri di Qubbet el-Hawa.

Essi possono rappresentare un legame tra l'antico Vicino Oriente e il neolitico europeo anche meridionale e l'Antico Egitto. "Questo apre nuovi orizzonti per la ricerca", spiega il Prof. Morenz. Tuttavia, i reperti devono essere studiati più attentamente. L'arte rupestre, molto più antica, non ha evidentemente nulla a che fare direttamente con la necropoli ed è probabilmente legata a una rete di sentieri risalenti alla preistoria e che ha bisogno di essere studiato ulteriormente.

Premio dal ministro egiziano delle antichità
Nonostante il tempo di scavo breve, la scoperta da parte del team di scienziati dell'Università di Bonn ha già guadagnato un premio: in occasione della Giornata sull'Egittologia del Cairo, il ministro egiziano delle antichità Prof. Khaled El-Enany ha recentemente premiato questa missione come una delle dieci più importanti scoperte archeologiche recenti in Egitto.

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