Descrizione
Il gladiatore
prende il nome da una spada, il gladio appunto, usato dai soldati romani in
guerra e da alcune categorie di gladiatori nell'arena.
Sembra
che i combattimenti tra gladiatori siano stati copiati dai Romani agli Etruschi
che abitavano le terre che vanno dal Fiume Magra al Tevere, comprendendo
Toscana e parte dell'Umbria attuali. In alcune tombe Etrusche, infatti, si
ritrovano rappresentazioni di combattimenti simili a quelli che avvenivano tra
i gladiatori romani.
Anche la parola "lanista", che era il proprietario della palestra dove i
gladiatori imparavano a combattere, deriverebbe dall'etrusco.
All'inizio
della loro storia i gladiatori erano soprattutto schiavi chiamati in
combattimenti che erano parte del rituale funebre di personaggi facoltosi o potenti.
Poi, con
l'aumentare dell'importanza di questo tipo di manifestazione, furono introdotti
nell'arena i criminali e poi successivamente, una volta affermatasi come
disciplina sportiva nobile, con regole ben precise e un notevole seguito di
pubblico, anche gli uomini liberi cominciarono a praticarla.
Questa
disciplina ebbe molto successo soprattutto in epoca imperiale al punto che si
costruirono imponenti arene come l'Anfiteatro Flavio (il Colosseo) proprio per
dare spazio a queste manifestazioni.
Solo nel
IV secolo l'Imperatore Costantino, una volta divenuto cristiano, abolì gli
spettacoli gladiatorii nell'impero. Gli spettacoli continuarono comunque nelle
zone più lontane dal potere centrale, come ad esempio a Roma dove gli ultimi
combattimenti furono tenuti nei primi anni del Medioevo.
I
gladiatori potevano essere schiavi o uomini liberi, uomini o donne (anche se
queste ultime erano abbastanza rare), e potevano appartenere a una qualsiasi
delle etnie presenti nell'Impero ed in genere combattevano volontariamente nell'arena.
Sembra
strano leggendo queste cose che un personaggio come Spartaco si ribellasse ed
acquisisse un seguito tale da diventare pericoloso per la sicurezza di
Roma stessa, ma all'epoca nella quale accaddero questi fatti i gladiatori erano
ancora schiavi maltrattati e mandati a morire nell'arena per la gioia dei
ricchi romani.
Esistevano
diverse categorie di gladiatori che venivano opposti in modo tale da
equilibrare le forze e le capacità di ogni coppia così che lo
spettacolo per la folla fosse più eccitante. Venivano inoltre fatte delle ricostruzioni di
battaglie famose, ed organizzati spettacoli con animali, il tutto per divertire
il pubblico.
Curiosità
Uno degli
errori classici presente nei film sui gladiatori è quello che i combattenti prima di
iniziare a combattere pronunciassero la famosa frase “ Ave Caesar, morituri te
salutant.”, (“Ave Cesare, coloro che si apprestano a morire ti salutano.”) che
non ha fondamento storico.
Un'altro
è quello del pollice verso che decretava la morte del perdente e il pollice
rivolto verso l'alto per concedere la grazia. In realtà il pugno chiuso
significava la fine della lotta mentre il pollice posto in senso orizzontale
sulla gola a simulare il taglio di un coltello (iugula) decretava la morte.
Sembra invece che il pollice rivolto verso l'alto fosse un gesto di
apprezzamento rivolto alle belle ragazze romane, equivalente al nostro
fischiare ad una bella donna per dimostrare apprezzamento per il suo fascino.
I
gladiatori ed i giochi gladiatorii dell'antica Roma, nel tempo hanno colpito la
fantasia della gente al punto che sono stati girati numerosi film in costume su di
loro, dal film "Gladiatori" di Delmer Daves del 1954 con Victor
Mature, fino ad arrivare ai più recenti "Il gladiatore" di Ridley
Scott del 2000 con Russell Crowe e l'ancora più recente serie di telefilm
"Spartacus" iniziata nel 2010.
Peccato
però che molti di questi film abbiamo inventato e perpetuato errori madornali
sui gladiatori e i giochi cui partecipavano. L'esempio più clamoroso il pollice
verso o il pollice su per decretare morte o sopravvivenza dei combattenti.
Altro errore clamoroso è il fatto che ogni volta
il perdente venisse messo a morte. I gladiatori erano un po' come gli attuali calciatori,
erano "merce" preziosa. Costituzione fisica particolarmente robusta,
lunghi anni di addestramento, particolari abilità personali ne facevano dei
veri e propri atleti con tanto di fans e amati dal pubblico, al punto che
alcuni di loro, in questo caso schiavi, riacquistavano la libertà a suon di
vittorie nell'arena.
Con
questo non voglio dire che i giochi gladiatorii non fossero violenti e che
talvolta qualcuno morisse, ma non così frequentemente come si vorrebbe farci
credere.
Di
seguito elenco gli errori trovati nel film "Il gladitore" raccolti da
spettatori attenti e pubblicati da sito Magnaromagna.
Prima
dell’assalto contro i germanici Massimo dice “Scatenate l’inferno”. Peccato che
il concetto di “inferno” non esistesse ancora nella religione della
Roma pre-cristiana.
Nel film
il gladiatore viene chiamato spesso “Ispanico”, in quanto proveniente dalla
Spagna, ma in realta dovrebbe essere chiamato Iberico in quanto all’epoca la
Spagna non esisteva ancora.
Quando
Marco Aurelio e’ nella tenda con Massimo, si vedono dei volumi di libri. Allora
i libri non esistevano, si usavano le pergamene!
Per
pubblicizzare gli spettacoli gladiatori nella provincia arabica dove R. Crowe è
imprigionato vengono diffusi dei volantini con una scritta “Gladiatores
violentia” seguita da dei disegnini di soldati che si combattono, ma l’uso di
disegnare su papiro o pergamena (in tante copie, poi…) è anacronistico.
Infatti il papiro e la pergamena (ovviamente la carta non esisteva) erano merce
piuttosto pregiata, e di certo non venivano sprecati per pubblicizzare un gioco di
gladiatori specialmente in una povera provincia nordafricana
Il
termine “Colosseo” non va bene: nasce solo nel medioevo per indicare un
edificio nei pressi al colosso dedicato a Nerone. Il termine giusto (per la
versione italiana) sarebbe stato “Anfiteatro Flavio” o, piu’ semplicemente,”Anfiteatro
Massimo”
A quel
tempo le meravigliose spade luccicanti che vengono sfoggiate erano nere o
comunque scure visto che l’acciaio non era proprio in uso corrente..
In ben
due scene di battaglie compare la balestra, oggetto che fece la sua comparsa
nel medio evo!
I
gladiatori nel circo massimo combattevano contro i leoni, non contro le tigri!
Quando
R. Crowe torna a casa, nei campi di grano circostanti si vedono benissimo le
tracce dei trattori lasciate per i trattamenti alle colture…
Dopo che
lui è stato fatto prigioniero da Proximo, cerca di cancellare il famoso
tatuaggio… grattandosi a fondo con una pietra, ma nelle scene successive la
spalla non ha traccia di cicatrici….
In una
scena si vede che qualcuno libera un piccolo serpente. Ebbene, si tratta di un
serpente-corallo, velenoso, che vive solo in America Centrale! Che cosa ci
faceva a Roma nel 180 d.C. I romani avevano forse scoperto l’america?
Il
Gladiatore: PERLE VARIE
In una
scena nella quale il pubblico è in delirio per un combattimento si può notare
un signore con barba e capelli bianchi, esibirsi per un attimo nel classico
gesto dell’ombrello !
In una
scena (mi sembra all’interno del Colosseo) un gruppo di arcieri tiene sotto
mira, con gli archi tesi, Oliver Reed. Come potrà confermare chiunque pratichi
il tiro con l’arco, è impossibile mantenere in trazione un arco per più di
10/15 secondi. E gli archi di allora erano molto duri da tendere…
Nell’ultima
scena, quella dell’alba, dietro al Colosseo si nota il lago della Domus Aurea,
e questo e’ impossibile in quanto il bacino fu prosciugato e riempito
dicalcestruzzo proprio per ricavare il basamento su cui fu edificato il
Colosseo.
La
traduzione “Generale” (il grado con cui viene nominato Massimo) è sbagliata. E
Commodo non è certo morto nel Colosseo, ma in una congiura.
La frase
che Massimo ad un certo punto dice di aver rivolto al figlioletto morto,
nell’al di là , in cui gli ricorda di tenere giù i talloni quando cavalca, è
inverosimile, perché all’epoca non esistevano le staffe, che giustificano la
regola dei “talloni giù”. Anche la battaglia iniziale vede risolutivo l’uso
della cavalleria, peccato che, essendo privi di staffe, i cavalieri non
potevano essere impiegati per un combattimento in una foresta
Che
venissero utilizzati proiettili incendiari è sicuro, ma di certo essi non erano
costruiti in metallo, non esplodevano al contatto col suolo come una batteria
di missili moderna..
La
battaglia tra i romani e i germanici si svolge tra la neve. Ma, notoriamente, i
romani interrompevano tutte le guerre durante i mesi invernali.
Nella
battaglia iniziale R. Crowe pianta la spada nell’albero; Nella scena in cui va
a staccarla, la stessa è piantata nel lato opposto..
Quando
Massimo giunge nel viale della sua casa in Spagna, ci sono alcune piante in
vaso, con i fiori color viola, gli stessi che lui poi depone sulle tombe dei
suoi cari. Beh, quella pianta era la bougainvillea, originaria dell’America
Latina e importata in Europa dopo la colonizzazione da parte degli Spagnoli e
Portoghesi (errore corretto nella versione DVD e VHS)
Durante
una scena, l’imperatore Commodo conversa nel suo palazzo con altri personaggi
e, attraverso una loggia, si vede un bel cupolone! Peccato non esistesse
ancora...
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