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giovedì 20 aprile 2017

Gli archeologi che nella vita reale sono stati veri Indiana Jones


Una volta che il franchise di Indiana Jones ha forato lo schermo nel 1981, tutti volevano essere archeologi. Il mondo avventuroso del dottor Jones, con le sue scazzottate e gli antagonisti, ha portato  la gente a vedere l'archeologia sotto una nuova luce. Quella che una volta era vista come una professione che consisteva in scavi senza fine in luoghi secchi e polverosi per estrarre pezzetti di ceramica e ossa è diventata improvvisamente un mestiere pieno di esotico ed insolito fascino ed eroismo per i difensori della civiltà.

Ma nei periodi in cui vennero ambientati i film di Indiana Jones, 1930 e '40, con l'ultima puntata che si svolge nel 1950, l'archeologia in realtà aveva questo velo di mistero, perchè era un mestiere svolto in luoghi distanti, come le giungle misteriose del subcontinente indiano o il deserto egiziano che erano considerati estremamente pericolosi e remoti.

Anche se gli archeologi di solito non amano l'immagine fuori dagli schemi portata sul grande  schermo da Harrison Ford, la storia dimostra che ci sono stati alcuni uomini e donne coinvolti in questa professione il cui spirito di avventura potrebbe essere paragonato a quello di Indiana Jones.

Questi sono alcuni di loro.

1. Percy Fawcett

Fu un geografo, ufficiale di artiglieria, cartografo, archeologo ed esploratore. Percy Fawcett divenne famoso per le sue avventure in Sud America. Purtroppo, durante il suo ultimo viaggio nel 1925, Fawcett, insieme a suo figlio maggiore, scomparvero misteriosamente nella foresta amazzonica. Ma cosa stavano cercando?

La città che cercavano si chiamava semplicemente “Z” ed era, secondo Fawcett, la città perduta di una civiltà indigena avanzata. La ricerca del proprio Eldorado e la sua scomparsa rimangono oggetto di molti dibattiti e controversie, e numerose spedizioni sono state organizzate al fine di risolvere il mistero, ma senza alcun risultato significativo.

Alcune delle sue avventure sono state immortalate dal famoso autore di fantascienza, Arthur Conan Doyle (che scrisse le storie di Sherlock Holmes), che usò le relazioni sul campo di Fawcett al fine di creare un ambiente credibile per il suo romanzo di fantascienza, "Il mondo perduto".

2. T.E. Lawrence

Lawrence d'Arabia è stata una delle figure storiche più importanti il ​​cui ruolo ha influenzato il Medio Oriente come lo conosciamo oggi. Fu una figura chiave nell'organizzazione di una rivolta araba, promossa dal British Empire, contro la Turchia durante la prima guerra mondiale. Ma la sua carriera come ufficiale dell'intelligence militare è un'altra storia.

Per quanto riguarda i suoi interessi in archeologia, T.E. Lawrence era rimasto affascinato dalle antiche civiltà fin da quando era ragazzo. Durante la sua infanzia, Lawrence rimase affascinato da oggetti antichi e vecchi edifici scoperti nelle zone di Berkshire, Buckinghamshire e Oxfordshire, dove è cresciuto.

Nel 1909, Lawrence, che non aveva ancora guadagnato il soprannome di ‘d'Arabia’, fece da solo un tour a piedi dei castelli crociati della Siria. Camminò per più di 1.000 miglia (1.600 km) a piedi, e durante questi viaggi conobbe la cultura araba, imparando lentamente i loro costumi e la lingua.

La sua fascinazione per il mondo orientale continuò a crescere, e quando scoppiò la guerra, dovette lasciare la pratica dell'archeologia per aiutare nella rivolta contro i turchi ottomani per la quale divenne poi famoso.

3. Gertrude Bell

Incontrò Lawrence d'Arabia presso lo scavo di Carchemis, in Siria, dove i due divennero buoni amici, siccome erano entrambi appassionati di archeologia e desiderosi di acquisire una migliore comprensione del mondo arabo. Il collegamento è stato ulteriormente approfondito dalla guerra mondiale che ne seguì, quando anche la Bell fu impiegata dall'intelligece militare britannica.

Entrambi lavorarono per l'indipendenza dello stato dell'Iraq che era sotto il dominio del re Faisal I. Bell fu la fondatrice del Museo Archeologico di Baghdad (oggi sede del Museo Nazionale dell'Iraq), e le fu dato il titolo di “al-Khatun,” una signora molto rispettata alla corte di Re Faisal.

4. Roy Chapman Andrews

Roy Chapman Andrews, il primo americano in questo elenco, non era esattamente un archeologo, piuttosto un naturalista e un paleontologo, ma le sue avventure potrebbero essere state l'ispirazione principale dietro il personaggio di Indiana Jones.

Le sue spedizioni più note sono quelle che fece nel deserto del Gobi in Mongolia nel corso del 1920. Qui, combattè briganti, banditi e saccheggiatori, il tutto mentre guidava la sua Dodge attraverso le steppe asiatiche. Durante la prima metà del 20° secolo, questi territori erano particolarmente pericolosi per gli stranieri a causa dei disordini politici; paesi come la Cina e la Mongolia erano decentrati ed erano pieni di amanti del brivido, avventurieri, criminali, rivoluzionari e romantici senza speranza, come Andrews.

Egli era ben noto per la sua natura impavida e l'abilità nel maneggiare le armi da fuoco. Fu il primo uomo a scoprire i resti di un uovo di dinosauro. Le sue scoperte includono molte ossa di dinosauro e resti fossili di mammiferi estinti, e questi sono stati fondamentali per ispirare ulteriori esplorazioni alla ricerca di specie estinte.

5. Hiram Bingham III

L'uomo cui è accreditata la scoperta della cittadella Inca di Machu Picchu, risalente al 15° secolo e situata tra le montagne peruviane, Hiram Bingham, fu un accademico americano, esploratore e politico. Anche se non era un archeologo esperto, la sua passione per l'avventura lo portò sulle tracce di questa città a lungo perduta.

Machu Picchu non è stata esattamente scoperta da Bingham, ma è stata piuttosto fatta conoscere al grande pubblico da lui. L'esploratore americano aveva impiegato guide indigene che già conoscevano l'ubicazione della cittadella, ma il loro atteggiamento verso di essa differiva da quella di Bingham che, insieme con il resto del mondo occidentale, sviluppò un grande interesse per essa per molte ragioni.

La Yale University nel 1911 sponsorizzò la sua prima spedizione, poichè lui era allora professore di storia latino-americana per essa e conosceva bene le abitudini delle popolazioni locali. Dal momento che la spedizione fu un successo, gli furono concessi fondi per tornare e continuare la sua esplorazione.

Successivamente Bingham entrò in politica, diventando Governatore del Connecticut e membro del Senato degli Stati Uniti.

6. Giovanni Battista Belzoni

Un'aggiunta piuttosto interessante a questa lista è il forzuto da circo italiano del 19 ° secolo, Giovanni Battista Belzoni. Insieme alla moglie inglese, girò tutta Europa, esibendo la sua forza come parte di un'attrazione da circo.

Oltre ai suoi tratti fisici, Belzoni aveva una passione per lo sviluppo dei motori idraulici. Fu questa sua passione che lo portò in Egitto dove sperava di trovare un acquirete per le sue macchine nel sovrano egiziano, Muhammad Ali d'Egitto. Purtroppo, Ali perse interesse per i motori idraulici, e Belzoni rimase bloccato nella terra dei faraoni.

Sua moglie andò a parlare al consolato britannico al Cairo, dove venne ingaggiata insieme al marito per condurre degli scavi archeologici. Tenete a mente che nel 19 ° secolo, l'archeologia era più un saccheggio di  tombe a scopo di lucro che una scienza.

Questo archeologo improvvisato condusse scavi presso il Ramesseum a Tebe e scoprì la tomba di Seti I, fu anche il primo uomo moderno ad entrare nella piramide di Chefren a Giza. Anche se era considerato un “saccheggiatore”, il British Museum, una volta osservò che “non era peggio degli altri suoi contemporanei.

7. Jane Dieulafoy

Lo spirito di avventura scorreva vivace nella nostra ultima avventuriera. Questa donna francese coraggiosa fu testimone della guerra franco-prussiana del 1870, e non poteva lasciare che le convenzioni che circondavano il suo genere la fermassero dall'unirsi al marito in difesa del suo paese.

Si travestì da uomo quando era severamente vietato alle donne entrare nell'esercito. Non solo, ma era anche vietato alle donne indossare abiti maschili.

Quindi, la Dieulafoy rischiava la pena di morte se catturata. Tuttavia, servì con onore in battaglia insieme al marito, Marcel, e poi si unì a lui per il suo incarico in Persia. Continuò ad utilizzare abiti maschili in modo da poter viaggiare liberamente come collaboratore di Marcel, come amava farsi chiamare.

Insieme a Marcel, partecipò agli scavi dell'antica città persiana di Susa, dove scoprì il cosiddetto Fregio del Leone, risalente all'epoca di Dario I. Jane Dieulafoy fu una pioniera delle tecniche archeologiche, e contribuì a portare questa scienza ad un più alto livello di sofisticazione e di accettazione.

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