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giovedì 11 dicembre 2014

In un antico scheletro sono state trovate le prove della presenza di un cancro

I ricercatori hanno scoperto il primo caso confermato di cancro in un giovane uomo che ha vissuto nell'Antico Egitto. La scoperta di uno scheletro malato risalente intorno al 1200 aC, è stata effettuata presso il sito di Amara nell'nord-ovest nel Sudan.

La nuova scoperta suggerisce che questa malattia ha le sue radici in un lontano passato. I dettagli dello scheletro sono stati pubblicati sulla rivista PLOS ONE. Lo scheletro è stato scoperto da Michaela Binder, una dottoranda presso l'Università di Durham che ha detto che il ritrovamento è di "importanza fondamentale per conoscere le cause del cancro nelle popolazioni antiche, prima della comparsa dei moderni stili di vita".

Il cancro viene considerato una malattia moderna, causato dal fumo, da stili di vita insalubri e dallo stress della vita di ogni giorno. La scoperta della Binder suggerisce che la malattia era presente già migliaia di anni fa.
"Sono rimasta sorpresa di vedere un cancro in un individuo vissuto in tempi
così antichi", ha detto la Binder a BBC News.

"Noi non sappiamo
ancora molto sul cancro. Sono stati trovati solo pochi esempi di questa malattia nel lontano passato." Il ritrovamento della Binder è di particolare interesse perché è di 2.000 anni più antico del ritrovamento confermato precedente.

 
Malattia in evoluzione

Quando ha portato alla luce lo scheletro la Binder  ha scoperto che le ossa erano crivellate di buchi.
Ha lavorato con Daniel Antoine, curatore del British Museum, che è responsabile per i resti umani del museo. "E' stato molto eccitante lavorare con uno scheletro così ben conservato", ha detto a BBC News il dott. Antoine. "I segni sulle ossa erano molto chiari e la nostra analisi ha dimostrato che vi erano serie prove che il giovane soffrisse di un qualche tipo di cancro."

La scoperta sarà di grande interesse per i ricercatori medici, secondo il dottor Kat Arney del Cancer Research in Inghilterra.
"Se potremo analizzare il DNA dello scheletro, potrebbe raccontarci qualcosa sulle mutazioni genetiche che hanno reso [questa persona] sensibile a questo tipo di cancro. Ciò potrebbe far luce sull'evoluzione della malattia, insieme con l'evoluzione del genere umano."

Ci sono stati alcuni accenni precedenti alla malattia nella documentazione archeologica.
L'anno scorso, un ricercatore statunitense ha pubblicato i dettagli dell'analisi di una costola
di Neanderthal fossile risalente a 120.000 anni fa che ha mostrato indicazioni di un tumore osseo.

Ci sono stati altri ritrovamenti, di circa 4.000 anni fa, che mostrano alcuni segni simili. Ma senza uno scheletro completo per mostrare la diffusione della malattia, è difficile confermare che questi esemplari avessero veramente il cancro.


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