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domenica 14 luglio 2013

Piante velenose - Aconito


L'Aconito (Aconitum napellus) è una pianta erbacea delle famiglia delle Ranuncolacee. E' una pianta molto tossica e fa parte della flora, soprattutto montana, italiana. Il nome “Aconitum” deriva dal greco akòniton, che significa pianta velenosa, mentre il nome della specie, napellus, deriva dal latino e significa rapa, per via della forma del rizoma della pianta.
Questa pianta era conosciuta per la sua tossicità già da tempi molto antichi; Plinio, infatti, la definiva "arsenico vegetale". Si racconta anche che nell'isola di Ceo, gli anziani considerati ormai inutili venivano soppressi con questo veleno.
Durante il Medioevo vennero dati a questa pianta vari nomi: cappuccio di monaco, elmo di Giove, elmo blu, per via della forma dei suoi fiori. Il nome strozzalupo deriva dall'uso fatto da alcuni popoli del veleno della pianta, adoperato per uccidere lupi e volpi.

Esistono diverse sottospecie di questa pianta. La sua altezza può variare da 50 cm  a 2 m., ha un fusto sotterraneo che è costituito da un rizoma dal quale si sviluppano delle gemme che generano i fusti aerei. 
Ha foglie verde scuro a forma pentagonata, ossia formate da 5 segmenti che si sviluppano dal picciolo e che vanno rimpicciolendo nelle loro dimensioni man mano che si sviluppa il fusto.
L'infiorescenza è costituita da una spiga di fiori molto belli, di colore blu o violetto.
La pianta è diffusa in tutta l'Europa: Alpi, zone montane del Centro Europa, Carpazi, Balcani, Pirenei, Gran Bretagna, ecc.



Nella pianta sono presenti numerose molecole:  aconitina, mesaconitina, napellina, delfinina, ipaconitina, indaconitina, acido aconitico, acido malico e acido acetico, e buona parte di esse sono tossiche per l'uomo.
Viene usata in fitoterapia per le sue proprietà antinevralgiche, sedative e analgesiche, contro gli attacchi di panico, per il mal di gola, mal d'orecchie. A questo scopo vengono usate le radici e le foglie. E' comunque una pianta protetta che deve essere adoperata solo da chi la conosce bene ed è autorizzato a raccoglierla.

L'ingestione accidentale dell'Aconito provoca numerosi disturbi anche gravi: senso di angoscia, perdita di sensibilità, rallentamento della respirazione, indebolimento cardiaco, formicolìo al viso, sensazione che la pelle del viso si ritiri, ronzio alle orecchie, disturbi della vista, contrazione della gola che può provocare la morte per asfissia. Sono sufficienti quantità di aconitina anche inferiori a 6 mg per causare la morte di un uomo adulto.
L'azione dell'aconitina si localizza immediatamente al midollo, aumentando in un primo momento la motilità ma determinando, in maniera improvvisa e spesso letale, la paralisi dei nervi motori, sensitivi e secretori.
Gli antichi Galli e Germani utilizzavano questa pianta per avvelenare le punte delle lance e delle frecce che poi usavano in guerra.
Sono state anche segnalate irritazioni della pelle delle mani (con una successiva lieve intossicazione dovuta all'assorbimento da parte della pelle delle tossine) da parte di persone che hanno raccolto mazzi di fiori di questa pianta per poi tenerli in mano.

Anticamente, era credenza che l'Aconito, come l'aglio tenesse lontani i vampiri e i lupi mannari. 

Fonte: Wikipedia




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