Esiste un mito secondo il quale i cani sono un miracolo dentale: nonostante tutti gli avanzi di cibo, giocattoli e scoiattoli morti che masticano, i nostri amici cani mantengono ancora un'igiene orale migliore di quella degli esseri umani, non importa quanto diligentemente ci si passi il filo interdentale e quanto spesso si visiti il dentista.
Questo potrebbe davvero essere vero? Beh, purtroppo, no. In breve, la bocca di un cane è assediata da vere e proprie legioni di germi, vaste più o meno come quelle che vivono nella bocca umana, e provocano una serie simile di malattie dentali.
"Sarebbe come mettere a confronto mele e arance", spiega Colin Harvey, professore di chirurgia e odontoiatria presso la University of Pennsylvania’s School of Veterinary Medicine. E' anche segretario esecutivo presso il the American Veterinary Dental College.
Poichè non c'è una vasta sovrapposizione delle specie batteriche presenti nella bocca di entrambe le specie, Harvey sostiene che la questione secondo cui una delle due è più pulita dell'altra risulta irrilevante, in quanto a) entrambe sono ricche di microbi, e b), in molti casi, i batteri dentali di un cane differiscono dalla loro controparte umana.
Un esempio è il Porphyromonas, una famiglia di batteri a forma di bastoncello noti per causare una malattia parodontale, una grave infezione gengivale che conduce all'allentamento e, nei casi gravi, al distacco dei denti in esseri umani e animali. Gli scienziati hanno individuato due specie distinte all'interno della famiglia: P. gingivalis è stato trovato nella placca dentale umana, mentre suo fratello, P. gulae, è stato trovato nei cani.
Entrambi i batteri prosperano sui tessuti parodontali, divorando le gengive e riducendo denti ben radicati a cavità traballanti. Anche se non ci sono teorie finora per correlare razza e predisposizione di un cane alla malattia parodontale, i cuccioli e i cani anziani in genere corrono maggiori rischi di sviluppare una grave forma della malattia.
Un'altra malattia dentale comune negli esseri umani, tuttavia, risparmia in gran parte il cane. La carie dentale, che secondo un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2003 colpisce il 90 per cento degli scolari di tutto il mondo, colpisce solo il 5 per cento dei cani. La spiegazione della cosa è complicata, ma la maggior parte degli scienziati, tra cui Harvey, considera 'come la principale spiegazione' di questa scarsità, la mancanza di un batterio in bocca ai cani.
Il batterio colpevole, S. mutans, mangia le grandi molecole di zucchero tagliandole in due molecole leggermente più piccole. Questo processo produce acido come sottoprodotto. Pertanto, il batterio si è evoluto per vivere in un habitat leggermente acido, e se per sua fortuna finisce nella bocca umana leggermente più acida, piuttosto che nella bocca del cane più alcalina si potrà sviluppare.
Una delle teorie relative alla pulizia della bocca del cane è l'idea che i morsi umani siano più virulenti dei morsi del cane. Tuttavia, anche questo non regge ad un esame. Secondo Jeein Chung, un veterinario al Hoboken Animal Hospital in New Jersey, il pericolo di entrambi i morsi, umano e canino, dipende dai tipi di batteri presenti nella bocca e dalla profondità della ferita.
Conclusioni: Pulire la ferita nel miglior modo possibile subito dopo il morso, e andare ad un pronto soccorso se si sente che la ferita è penetrata nel muscolo.
Per quanto riguarda i rivali di sempre dei cani - oltre agli scoiattoli - i gatti, si trovano ad essere in gran parte in una condizione identica a quella dei cani. "Non abbiamo fatto molte ricerche sui gatti", dice Harvey. "Ma nella misura di ciò che è stato studiato, sono [quasi] uguali." Questa risposta è stata fornita da Scienceline, un progetto della New York University's Science, Health and Environmental Reporting Program.
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