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mercoledì 27 marzo 2013

Perchè nel varo di una nave si rompe una bottiglia?



Durante il varo di una nave al natante viene anche imposto il nome. Rompere contro lo scafo una bottiglia di vino richiama quindi una sorta di battesimo. Il rito in sè, però ha radici molto più antiche: in origine, infatti, si spruzzava del sangue sullo scafo. In Bretagna, dove la cerimonia attuale ricorda maggiormente la tradizione antica, dopo la benedizione, viene distribuito ai passeggeri del pane benedetto e vengono nominati un padrino e una madrina. Sul ponte si frantumano dei biscotti e l’armatore spezza sulla prua una bottiglia di vino rosso dicendo: “biscotto e bottiglia di vino, fate che la mia barca non manchi mai di pane”.
A quel punto madrina e padrino raccolgono le briciole dei biscotti e leccano le gocce di vino. Il vino dunque richiama chiaramente con il suo colore, il sangue con cui un tempo si spruzzava l'imbarcazione.

Le bottiglie di champagne che si usano oggi o le bottiglie di whisky che vengono gettate a prua o a poppa secondo l'uso che ritroviamo in Scozia, costituiscono una ulteriore attenuazione dell'antica tradizione del rito pagano.

La prima cerimonia avvenne nel 1418, quando Henry V pagò al Vescovo di Bangor cinque libbre per battezzare la più grande nave da guerra del suo tempo, la "Henri Graze a Dieu". 
I francesi vedevano una nuova nave come un neonato, con una madrina e un padrino, ma lentamente cambiò la tradizione, e dal 19° secolo, si è ritiene porti sfortuna far battezzare una nave ad un uomo.
Le navi sono state battezzata da Regine, Principesse, mogli di armatori costruttori e dignitari, e, più recentemente, sopratutto nelle crociere, celebrità dello spettacolo, tra cui grandi nomi come Audrey Hepburn per la Star Princess nel 1989, Sophia Loren per la MSC Crociere, Lady Margaret Thatcher per la Regal Princess nel 1991, ma il vero colpo è stato quando la Principessa Diana ha battezzato la Royal Princess nel 1984.

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