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sabato 15 giugno 2019

Alcune tombe cinesi forniscono le prime prove dell'uso di cannabis nell'antichità

I ricercatori hanno scoperto le prime prove conosciute del consumo di cannabis in alcune tombe nella Cina occidentale. Lo studio suggerisce che la cannabis veniva fumata almeno 2.500 anni fa e che potrebbe essere stata associata ad attività rituali o religiose.

Tracce del farmaco sono state identificate in bruciatori di legno presenti nelle sepolture.
La cannabis aveva alti livelli del composto psicoattivo THC, il che suggerisce che le persone all'epoca erano ben consapevoli dei suoi effetti.

Le piante di cannabis vengono coltivate in Asia orientale per via dei loro semi oleosi e per l’uso della fibra fin dal 4000 aC circa. Le prime varietà coltivate di cannabis però, così come la maggior parte delle popolazioni selvatiche, avevano bassi livelli di THC e altri composti psicoattivi.

I bruciatori, o bracieri, sono stati trovati nel cimitero di Jirzankal, in alto sulle montagne del Pamir.

Gli scienziati pensano che gli antichi mettessero foglie di cannabis e pietre bollenti nei bracieri e inalassero il fumo risultante.

È possibile che l'ambiente ad alta quota abbia spinto le piante di cannabis di questa regione a produrre naturalmente livelli più alti di THC. Ci sono prove che questo può accadere in risposta alle basse temperature, ai bassi livelli di nutrienti e ad altre condizioni associate ad altezze elevate.

Le persone però potrebbero aver coltivato deliberatamente piante con livelli più elevati di THC rispetto alle varietà selvatiche. È la prima prova evidente dell’uso della cannabis per le sue proprietà psicoattive. Le piante sembrano siano state bruciate come parte dei rituali funebri.

Gli scienziati hanno utilizzato un metodo chiamato gas cromatografia-spettrometria di massa per isolare e identificare i composti conservati nei bruciatori. Con loro sorpresa, la firma chimica dei composti isolati corrispondeva esattamente alla firma chimica della cannabis.

I risultati concordano con altre prove della presenza di cannabis nelle sepolture più a nord, nella regione dello Xinjiang in Cina e sui monti Altai della Russia. Inoltre, i test sulle ossa umane presenti nel cimitero mostrano che alcune persone sepolte qui non sono cresciute sul posto.

Nicole Boivin, direttore presso l'Istituto Max Planck per la Scienza della storia umana a Jena, in Germania, ha dichiarato: "I risultati supportano l'idea che le piante di cannabis siano state utilizzate per la prima volta per i loro composti psicoattivi nelle regioni montuose dell'Asia centrale orientale, per poi diffondersi ad altre regioni del mondo."

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