Sono stati ritrovati fossili di
antichi anfibi primitivi con bizzarre appendici, alcuni con dita dei
piedi in più e deformate, e questo suggerisce che in alcuni
vertebrati la capacità di rigenerare o far ricrescere gli arti
amputati si era già evoluta almeno 300 milioni di anni fa.
Le
salamandre sono gli unici vertebrati a quattro zampe moderni in grado
di rigenerare completamente gli arti in età adulta. Ma molti altri
animali, tra cui rane, cecilie (anfibi che assomigliano a lombrichi)
e alcuni pesci, hanno anch'essi alcune capacità rigenerative, il che
suggerisce la possibilità che questa capacità potrebbe essersi
inizialmente evoluta molto tempo fa. Tuttavia, gli scienziati non
hanno trovato prove fossili di rigenerazione degli arti fino ad
ora.
"Negli ultimi anni, si è speculato circa
l'evoluzione della capacità di rigenerazione, ma la quantità di
dati disponibili sono limitati", ha detto David Gardiner, un
biologo dello sviluppo presso l'Università della California, a
Irvine, che studia la rigenerazione degli arti, ma non è stato
coinvolto in questa ricerca. Per osservare la rigenerazione degli
arti nei reperti fossili, gli scienziati avrebbero bisogno di trovare
esemplari ben conservati con arti anormali o arti coinvolti nel
processo di rigenerazione (un arto completamente rigenerato che si è
formato senza difetti è difficile da differenziare da un arto
originale). Ma nella maggior parte dei casi, i ricercatori trattano
fossili cui mancano segmenti scheletrici o intere parti del
corpo.
Per capire meglio l'evoluzione precoce della
rigenerazione degli arti nei vertebrati, gli scienziati del Museum
für Naturkunde (un museo di storia naturale di Berlino) hanno
analizzato fossili di Micromelerpeton crederni, una primitiva specie
di anfibi e lontano parente di alcuni anfibi moderni che visse tra il
Carbonifero Superiore e il Permiano Inferiore, tra i circa 310
milioni e 280 milioni di anni fa. I fossili sono stati inizialmente
scoperti in depositi lacustri in Europa centrale, come il Lago di
Odernheim nel sud ovest della Germania - l'ambiente privo di ossigeno
presente sul fondo dei laghi ha aiutato a preservare i resti degli
animali, comprese strutture delicate come le branchie, il contenuto
dello stomaco e le squame presenti sulla pelle.
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