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domenica 8 settembre 2013

La vita della Terra proviene da Marte?



La vita ha avuto inizio su Marte e poi ha viaggiato verso la Terra dove è fiorita?

Una teoria a lungo dibattuta e spesso respinta, conosciuta come "panspermia", ha ottenuto nuovamente notorietà la scorsa settimana, quando due scienziati hanno proposto separatamente che sulla giovane Terra mancavano alcune sostanze chimiche essenziali per la creazione della vita, mentre il giovane pianeta Marte probabilmente le aveva.

Il primo a proporre la teoria è stato Steven Benner, un chimico, iconoclasta, dalle idee moto particolari sull'origine della vita, scienziato molto apprezzato del Westheimer Institute of Science and Technology, in Florida.

La settimana scorsa, durante un discorso programmatico alla Goldschmidt conference for geochemists tenutasi a Firenze, Benner ha detto che due elementi che permettono ai precursori della vita di formarsi erano quasi certamente non disponibili sulla Terra primordiale, ma erano probabilmente presenti sul pianeta Marte.

"Fondamentalmente, siamo andati a cercare su Marte perché le opzioni sulle origini della vita presenti sulla Terra semplicemente non erano troppo buone", ha detto Benner .

Uno degli ostacoli alla nascita della vita sulla Terra è il fatto che l'acqua è quasi universalmente accettata come necessaria per la comparsa della vita. Eppure l'RNA, che molti considerano essere la prima espressione di replicazione genetica, e un altro precursore essenziale per la vita così come noi la conosciamo, cadono a pezzi se si tenta di costruirli in acqua.

Benner ha scoperto, dopo anni di studio, che quello che evita la distruzione di questi due lementi è la presenza di una forma dell'elemento boro. I geologi ci dicono che il boro era troppo scarso sulla giovane Terra per poter supportare una qualsiasi creazione diffusa di RNA. Il boro, invece era apparentemente più abbondante sul giovane pianeta Marte. Una prova della sua presenza sul pianeta rosso è che almeno un meteorite marziano ha trasportato del boro sulla Terra.

Benner ha anche scoperto, nel suo laboratorio, che se si aggiunge una forma dell'elemento molibdeno al mix, i composti stabili di boro vengono riorganizzati a formare una versione stabile di ribosio (la "R" in RNA).

Anche in questo caso, l'elemento era molto più accessibile sul giovane Marte rispetto alla Terra primordiale. (Vedi "Naked Science: Finding the Origin of Life.")

Quindi la domanda sorge spontanea: può l'RNA originato su Marte aver portano alla creazione della vita attuale basata sul DNA? E, inoltre, possono quelle antiche forme di vita marziana aver viaggiato verso la Terra su rocce proiettate nello spazio da meteoriti che hanno colpito Marte?

Il problema Fosfato

Pochi giorni dopo il discorso di Benner, il 29 agosto scorso, un articolo apparso sulla rivista Nature Geoscience, ha fatto un ragionamento simile sui composti del fosforo, che costituiscono la spina dorsale di RNA, DNA e proteine.

I fosfati erano presenti sulla Terra primordiale, ha detto l'autore dell'articolo, Christopher Adcock, della University of Nevada di Las Vegas, ma sono stati trovati più di frequente allo stato solido, nel quale sono più stabili. Eppure, la vita, si è capito, è iniziata nell'acqua, che sulla Terra primordiale conteneva pochi fosfati.

"Questo è stato a lungo chiamato 'il problema del fosfato,'" ha detto Adcock in un'intervista. "Ci sono diverse teorie su come avrebbe potuto funzionare [sulla Terra primordiale], ma non c'è consenso. Questo ha giocato una parte importante nel farci inetessare così tanto a Marte".

La squadra di Adcock ha concluso che su Marte, il problema del fosfato sembra essere molto più irrilevante. Adcock e la sua collega Elisabetta Hausrath hanno sintetizzato i due tipi di fosfati, presenti anche oggi su Marte, e che sono stati portati sulla Terra tramite meteoriti.

Quei fosfati marziani si sono rivelati essere molto più solubili in acqua e anche più abbondanti. Così, per quanto riguarda i fosfati essenziali, Marte sembra essere stato un vivaio migliore per la vita.

Rispondendo alla grande domanda cosmica.


Il riemergere della teoria della panspermia si intreccia con il progresso (o la mancanza di progresso) di una ricerca scientifica a lungo termine che cerca di scoprire come la vita sia iniziata sulla Terra, una domanda sulla quale gli esperti di biologia di sintesi, come Benner, hanno lavorato per decenni. Nonostante alcuni progressi, la ricerca si è scontrata con "muri" chimici che si stanno dimostrando impossibili da scalare.

Per esempio, ha detto Benner, si è capito che i composti orgnanici a base carbonio che si sono uniti per creare la vita nel "brodo prebiotico", non si comportano in laboratorio in un modo tale che possa indicare che hanno portato alla formazione della vita organica sulla giovane Terra.

Quando questi composti vengono eccitati dal calore o dalla luce, invece di produrre del primitivo RNA, creano catrame, una sostanza dalla quale difficilmente ci saremmo potuti evolvere. Eppure le scoperte fatte negli ultimi dieci anni su Marte hanno evidenziato che il pianeta una volta era più caldo e umido di quanto non sia ora.

Nessun organismo vivente o fossile è stato trovato su Marte. Ma il team scientifico che ha lavorato con il rover Curiosity ha concluso, all'inizio di quest'anno, che avevano perforato l'antico letto di un lago marziano che aveva tutto ciò che era necessario per sostenere la vita, e di conseguenza che il pianeta era stato abitabile. (Vedi: "NASA's Mars Rover Makes Successful First Drill.")

Questo non significa che sia mai stato abitato, ma prove scientifiche stanno cominciando a puntare, anche se in modo esitante, in quella direzione.

Questo significa che Benner o Adcock vedono la panspermia come un probabile inizio per la vita sulla Terra? Non esattamente.

Benner dice che "è un altro elemento di prova che rende più probabile che la vita sia arrivata sulla Terra su un meteorite marziano. Ma è più un cambiamento delle percentuali di probabilità che una vera prova scientifica. Una soluzione panspermiana, dopo tutto, produce un altro problema panspermiano", ha detto Benner. "Se un microbo marziano si è spostato da Marte alla Terra, forse per lui sarebbe stato come se fosse atterrato nell'Eden. Però altrettanto probabilmente, sarebbe presto morto."

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