Mentre l'atmosfera della Terra si riscalda, così succede anche alle acque negli oceani. Gli scienziati hanno dimostrato come l'aumento delle temperature delle acque oceaniche e l'aumento dei livelli di biossido di carbonio presente in essi, possono stressare gli organismi marini.
Un nuovo modello sviluppato dal Massachusetts Institute of Technology rivela una sorprendente conclusione: se la tendenza all'aumento della temperatura globale continuerà, entro la fine di questo secolo la metà della popolazione di fitoplancton che esisteva negli oceani all'inizio del secolo, sarà scomparso e verrà sostituita da tutta una serie di nuove specie di plancton "che stanno per avere un impatto importante sulla catena alimentare," dice Stephanie Dutkiewicz, ricercatrice presso il Program in Atmospheres, Oceans and Climate del MIT.
L'aumento delle temperature costringeà tutti i tipi di creature marine ad adattarsi. Il piccolo fitoplancton, la principale fonte di cibo per i pesci e altre creature del mare, potrebbe perire se la temperatura aumenta in una regione dell'oceano. Quelli più a rischio sono gli organismi viventi nelle acque più fredde, che non hanno la capacità di adattarsi ad un ambiente più caldo. In teoria, il fitoplancton potrebbe evolversi per alterare la chimica del proprio corpo o potrebbe migrare altrove, forse più vicino ai poli. In entrambi i casi, tale immenso cambiamento potrebbe lasciare le specie più in alto nella catena alimentare senza la possibilità di alimentarsi.
Il nuovo modello non specifica precisamente come il fitoplancton risponderà ai cambiamenti o quali saranno le popolazioni di pesci che potrebbe fiorire o essere in difficoltà, ma è sufficientemente dettagliato per indicare che le nuove condizioni oceaniche porteranno probabilmente ad una diffusa sostituzione del fitoplancton, sositutzione ormai già in atto. Il modello della dottoressa Dutkiewicz analizza 100 diverse specie di fitoplancton, mentre la maggior parte degli altri modelli ne comprendono solo tre o quattro. "Con una risoluzione più fine," ci dice la Dutkiewicz, "possiamo vedere come si modificherà sostanzialmente la struttura dell'ecosistema."
I risultati dipingono un quadro complesso. Mentre la temperatura aumenta, molti tipi di fitoplancton producono più prole. Ma questo fenomeno porterà anche al rallentamento della miscelazione tra le acque profonde e fredde degli oceani e le acque calde di superficie, un fenomeno noto come stratificazione. La maggior parte delle sostanze nutritive sulle quali il fitoplancton può contare provengono dalle profondità, quindi minore miscelazione significa meno nutrimento per i microrganismi. Gli oceani a basse latitudini, già considerati i deserti del mare, forniranno sempre meno sostanze nutrienti ai microorganismi, lasciando ancora meno cibo per i pesci che si nutrono di essi.
I risultati dipingono un quadro complesso. Mentre la temperatura aumenta, molti tipi di fitoplancton producono più prole. Ma questo fenomeno porterà anche al rallentamento della miscelazione tra le acque profonde e fredde degli oceani e le acque calde di superficie, un fenomeno noto come stratificazione. La maggior parte delle sostanze nutritive sulle quali il fitoplancton può contare provengono dalle profondità, quindi minore miscelazione significa meno nutrimento per i microrganismi. Gli oceani a basse latitudini, già considerati i deserti del mare, forniranno sempre meno sostanze nutrienti ai microorganismi, lasciando ancora meno cibo per i pesci che si nutrono di essi.
Alle latitudini più alte, ci spiega la dottoressa Dutkiewicz, le temperature più elevate e la minore miscelazione delle acque, potrebbe costringere il fitoplancton a stare più vicino alla superficie, dove almeno alcuni nutrienti sono disponibili. Più luce solare in quello strato superiore, tuttavia, potrebbe di nuovo cambiare il mix di micro-creature. "Vi è una vasta gamma di dimensioni e tipi di fitoplancton, che può influenzare i pesci che si nutrono di loro" conclude da dottoressa.
Dutkiewicz sta ora iniziando a dare ulteriore realismo al modello con l'aggiunta di altri fattori, come ad esempio il cambiamento dei livelli di azoto e ferro. L'acidificazione degli oceani è anche in cima alla sua lista, una variabile che potrebbe alterare la concorrenza tra i vari tipi di fitoplancton, alcuni dei quali sono molto più adattabili ai mutevoli livelli di pH rispetto ad altri. Uno qualsiasi di questi fattori potrebbe influenzare in modo significativo il destino di interi ecosistemi.
Dutkiewicz sta ora iniziando a dare ulteriore realismo al modello con l'aggiunta di altri fattori, come ad esempio il cambiamento dei livelli di azoto e ferro. L'acidificazione degli oceani è anche in cima alla sua lista, una variabile che potrebbe alterare la concorrenza tra i vari tipi di fitoplancton, alcuni dei quali sono molto più adattabili ai mutevoli livelli di pH rispetto ad altri. Uno qualsiasi di questi fattori potrebbe influenzare in modo significativo il destino di interi ecosistemi.
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