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sabato 15 aprile 2017

Il DNA della placca dentale dei Neanderthal mostra che utilizzavano l'aspirina


L'antico DNA trovato nella placca dentale dei Neanderthal - i nostri parenti estinti più vicini - ha fornito notevoli nuove intuizioni sul loro comportamento, la dieta e la storia evolutiva, compreso il loro uso della medicina naturale per trattare il dolore e la malattia.

In uno studio pubblicato sulla rivista Nature, un team internazionale guidato dalla University of Adelaide's Australian Centre for Ancient DNA (ACAD) e la Dental School, con l'Università di Liverpool nel Regno Unito, ha rivelato la complessità del comportamento dei Neandertal, tra cui le differenze nella dieta tra i vari gruppi e la loro conoscenza della medicina naturale.



"La placca dentale ha intrappolato i microrganismi che vivevano nella loro bocca e gli agenti patogeni presenti nel tratto respiratorio e gastrointestinale, così come i pezzetti di cibo bloccati nei denti preservandone il DNA per migliaia di anni", dice una delle autrici dello studio, Dr Laura Weyrich, ARC Discovery Early Career Research Fellow con ACAD.

"L'analisi genetica del DNA 'racchiuso' nella placca, rappresenta una finestra unica sulla vita dei Neandertal - rivelando nuovi dettagli su ciò che mangiavano, su come era la loro salute in che modo l'ambiente ha influenzato il loro comportamento."

Il team internazionale ha analizzato e confrontato i campioni di placca dentale di quattro Neanderthal trovati presso i siti rupestri di Spy in Belgio e El Sidrón in Spagna. Questi quattro campioni vanno da 42.000 a circa 50.000 anni fa e sono la placca dentale più antica in assoluto ad essere stata geneticamente analizzata.

"Abbiamo scoperto che i Neanderthal della cava di Spy si nutrivano del rinoceronte lanoso e dei mufloni Europei, integrando la dieta con funghi porcini," dice il professor Alan Cooper, direttore del ACAD. "Quelli della cava di El Sidrón d'altra parte non hanno mostrato alcuna evidenza di consumo di carne, ma sembravano invece avere una dieta in gran parte vegetariana, che comprendeva pinoli, muschio, funghi e corteccia d'albero, il che mostra stili di vita molto diversi tra i due gruppi."

"Una delle scoperte più sorprendenti, tuttavia, è stata fatta in un Neandertal di El Sidrón, che soffriva di un ascesso dentale visibile sulla mandibola. La placca ha dimostrato che aveva anche un parassita intestinale che provoca diarrea acuta, quindi chiaramente era molto malato. Si è scoperto che mangiava corteccia di pioppo, che contiene l'acido salicilico, un antidolorifico (il principio attivo dell'aspirina), e abbiamo potuto anche rilevare tracce di un antibiotico naturale (Penicillium) non visto in altri campioni".

"A quanto pare, i Neanderthal possedevano una buona conoscenza delle piante officinali e delle loro proprietà anti-infiammatorie e antidolorifiche, e sembra che si auto-medicassero. L'uso di antibiotici sarebbe molto sorprendente, in quanto questo è successo più di 40.000 anni prima che noi sviluppassimo la penicillina. Certo i nostri risultati contrastano nettamente con la visione piuttosto semplicistica dei nostri antichi parenti persente nella fantasia popolare."

I Neanderthal e gli esseri umani antichi e moderni condividevano anche molti microbi che causavano malattie, tra cui i batteri che causano la carie e le malattie gengivali. La placca ha permesso la ricostruzione nel Neandertal di uno dei più antichi genomi microbici mai sequenziati: Methanobrevibacter oralis, un microbo che può essere associato a malattie gengivali. Sorprendentemente, la sequenza del genoma suggerisce che Neanderthal e Sapiens si sono scambiati gli agenti patogeni non più tardi di 180 mila anni fa, molto tempo dopo la divergenza delle due specie.

Il team ha anche osservato quanto rapidamente la comunità microbica orale è cambiata nella storia recente. La composizione della popolazione batterica orale nel Neandertal e nei Sapiens antichi e moderni è strettamente correlata con la quantità di carne nella dieta, con i Neandertal spagnoli raggruppati con gli scimpanzé e i nostri antenati dell'Africa. Al contrario, i batteri dei Neandertal belgi sono simili a quelli dei primi cacciatori-raccoglitori, e abbastanza vicini all'uomo moderno e ai primi agricoltori.

"Non solo possiamo ora accedere ad una prova diretta di ciò che i nostri antenati mangiavano, ma le differenze nella dieta e negli stili di vita sembrano anche trovare riscontro nei batteri commensali che vivevano nelle bocche di entrambi Neanderthal e Sapiens", dice il professor Keith Dobney, dell'Università di Liverpool.

"Le principali modifiche in ciò che mangiamo hanno, tuttavia, alterato in modo significativo l'equilibrio di queste comunità microbiche nel corso di migliaia di anni, che a loro volta continuano ad avere conseguenze fondamentali per la nostra salute e il benessere. Questa straordinaria finestra sul passato ci sta' fornendo nuovi modi per esplorare e capire la nostra storia evolutiva attraverso i microrganismi che vivevano in noi e con noi."

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