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giovedì 10 marzo 2016

Fossili vecchi di 500 milioni di anni mostrano come gli organismi estinti attaccavano la loro preda



Dei paleontologi del Missouri hanno trovato utili indizi di comportamenti predatori, un fattore significativo nella evoluzione.

Il periodo Cambriano, che va da 541 milioni e 485 milioni di anni fa, è un periodo importante nella storia evolutiva della vita, in cui la maggior parte dei principali gruppi di animali appaiono per la prima volta nella documentazione fossile. Questo fenomeno spesso è chiamato l'"esplosione cambriana". I fossili di questo periodo forniscono preziose in formazioni sulla storia evolutiva di come gli ecosistemi di tutto il mondo si sono rapidamente diversificati.

La maggior parte dei fossili conserva i resti fisici di organismi e la loro struttura; tuttavia, geologi e paleontologi dell'Università del Missouri hanno recentemente collaborato per studiare in particolar modo quei fossili che rivelano i comportamenti dei predatori conservati come tracce negli antichi sedimenti. Così, alcuni fossili trovati nel sud-est del Missouri stanno aiutando gli scienziati a trovare indizi circa i comportamenti dei predatori preistorici e le loro interazioni con le prede. L'evidenza mostra che questi antichi organismi avevano comportamenti sofisticati, e che adattavano i loro attacchi alla situazione per aumentarne l'efficacia.

I Trilobiti sono un gruppo di animali estinti, invertebrati marini con esoscheletri. Erano predatori e spazzini, e prosperarono nel periodo Cambriano; erano molto importanti negli oceani che si trovavano anticamente nel Missouri. "Le Saint Francois Mountains nel sud-est del Missouri sono state al centro di ricerche geologiche per decenni e un tempo erano isole nell'oceano Cambriano", ha detto Kevin Shelton, professore di scienze geologiche del MU College of Arts and Science. "Ho lavorato come geologo studiando depositi di minerali nella zona per più di 30 anni. In questo tempo, ho scavato attraverso migliaia di tane di trilobiti fossili. E' raro che si arrivi a studiare le attività di organismi vecchi di 500 milioni di anni, eppure i fossili in questa località stanno aiutando a determinare come si comportavano questi organismi."

"La zona vicino le montagne è sede di un deposito dove si trovano una grande varietà di tracce e corpi fossili di Trilobiti. James Schiffbauer e John Huntley, entrambi assistenti professori di scienze geologiche nel MU College of Arts and Science, hanno lavorato con Shelton e Tara Selly, una studentessa laureanda che fa parte del gruppo di ricerca di Schiffbauer, per raccogliere lastre di rocce dal sito. Selly, poi le ha analizzate in laboratorio all'MU.

Utilizzando sofisticate tecnologie di scansione laser tridimensionale e l'analisi fotografica digitale, le sezioni delle rocce hanno rivelato tane o sentieri lasciati dai Trilobiti e dalle loro prede - spesso creature vermiformi - nei sedimenti oceanici. Per gli scienziati, questi sentieri che si intersecano mostrano come i predatori catturavano la loro preda. Inoltre, studi precedenti svolti dall'ex professore di geologia dell'MU, James Stitt, ha rivelato che i Trilobiti avevano occhi molto grandi, e i ricercatori si sono messi in cerca di indizi su come la loro anatomia ha influito sulle loro abitudini alimentari.

Il sito ha mostrato che i predatori attaccavano dall'alto, muovendosi di fianco utilizzando le loro innumerevoli gambe per avvinghiare in modo più efficace le loro prede. Inoltre, i predatori preferenzialmente selezionavano prede più piccole, il che indica che preferibilmente attaccavano il loro cibo, piuttosto che imbattersi casualmente in esso

"La predazione, o l'azione di attaccare una preda, è un fattore significativo nell'evoluzione, questa scoperta è estremamente importante nello studio di come gli organismi si sono evoluti nel Periodo Cambriano", ha detto Schiffbauer.
"In questo studio, forniamo la prova che questi Trilobiti erano probabilmente predatori visivi, vista la selettività nella ricerca e nella caccia del loro cibo."
"Poiché abbiamo ottenuto una grande varietà di campioni dal sito, siamo stati in grado di condurre analisi statistiche più rigorose", ha detto Huntley. "I nostri risultati sono importanti non solo per la quantità di campioni molto elevata, ma anche perché questi primi artropodi presentano un così sofisticato comportamento predatorio." 

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