La definizione “giudizio salomonico”
vuol dire giudizio saggio ed equilibrato e si riferisce a Salomone,
re d’Israele, figlio di Davide.
L’espressione è tratta da un celebre
episodio della Bibbia contenuto nel Primo Libro dei Re, in cui due
donne si presentano al monarca ognuna di esse sostenendo di essere la
madre dello stesso bambino. Il figlio di una delle due, nottetempo, era morto, e la madre aveva sostituito il
suo cadaverino col neonato dell'altra, prendendo quindi quello vivo con
sé.
Ciascuna ovviamente pretendeva che il figlio vivo fosse il proprio, e si ritrovarono davanti al re per ottenere un giudizio. Mancando elementi certi per capire chi
delle due donne avesse ragione, il re decise che, spada alla mano, il piccolo
sarebbe stato tagliato in due: una metà sarebbe stata data ad una madre, e l'altra metà all'altra. A
quel punto una delle due donne supplicò il re di salvare la creatura
e di lasciarla all’altra donna. Fu così che Salomone capì che
la madre che rinunciava al piccolo era quella vera, poiché amava davvero il suo
bambino al punto da lasciarlo all'altra.
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