Da quando fu messo a punto il metodo detto champenois, per rendere effervescente in modo controllato lo champagne (il mito ne attribuisce la paternità all’abate Dom Pierre Perignon nel XVII secolo, in realtà è assai più recente), i produttori dovettero fare i conti con la forte pressione gassosa che tende a “sparare” il tappo fuori dalla bottiglia. Inizialmente si legava il tappo al collo della bottiglia con un cordino di canapa, ma il metodo si rivelò poco efficace. Fu Adolphe Jacquesson, produttore di champagne di Châlon- sur-Marne, a brevettare nel 1844 la soluzione attuale con la capsula di lamierino fissata ad un grosso tappo infilato solo per metà nel collo della bottiglia.
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