Nell’antichità, specie in Oriente, si credeva che i luoghi in
cui si rifletteva l’immagine di una persona fossero sacri poiché catturavano
l’anima della persona stessa. La rottura di uno specchio era dunque considerato
un pessimo presagio. Nell’Antica Roma questa credenza si tradusse in 7 anni di
sciagura poiché al tempo si pensava che la vita si rinnovasse ogni 7 anni e che
la rottura dello specchio interrompesse quel ciclo. Ma vi era un altro motivo
più “prosaico”: gli specchi erano allora costosissimi, poiché si usava uno
strato di oro, di argento o di rame puro come riflettere sotto la lastra di
vetro (anch’essa assai cara), dunque uno specchio rotto era un’ingentissima
perdita economica.
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