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domenica 31 marzo 2013

Animali velenosi - Ragno dei cunicoli



Ragno dei cunicoli (Antrax robustus)

Il suo habitat è la zona sud orientale dell'Australia, nelle foreste della costa. Ama le zone umide ma non disdegna le aree abitate dall'uomo e fa il nido preferibilmente in nicchie appartate quali i cunicoli appunto ma si infila anche nei vestiti, nei mobili e nelle scarpe. Non è raro, infatti che le persone vengano morse al piede mentre si infilano le scarpe senza aver prima controllato.
E' un parente delle tarantole (ma è molto più pericoloso) quindi il suo aspetto è molto simile: è un ragno di grosse dimensioni, 2 - 3 centimetri senza conteggiare le zampe, ma può arrivare anche a 7 cm, dal colore nero lucido ed è munito di lunghe zanne (circa 6 mm) con le quali inietta il veleno.
Per catturare le sue prede costruisce una tela ad imbuto nella nicchia che occupa e che può essere lunga dai 15 ai 75 cm. Si nutre principalmente di insetti e lumache.
Ha un veleno neurotossico particolarmente letale proprio per l'uomo e per i primati in generale. Nel periodo degli accoppiamenti i maschi, che sono 6 volte più velenosi delle femmine, lasciano le proprie tane in cerca di una compagna e quindi si possono trovare ovunque. Inoltre sono particolarmente suscettibili a causa della situazione peculiare in cui si trovano.
Il morso è molto potente e doloroso e spesso il ragno tende a mordere più volte se si sente minacciato.
Nel caso di persone giovani morse da questo ragno la morte può sopravvenire anche in tempi brevi, solo 15 minuti a volte. 
La morte può avvenire per edema polmonare in breve tempo ma il veleno provoca anche contrazioni involontarie dei muscoli, sudorazione copiosa, si perde gradualmente il controllo della muscolatura in generale, quindi anche dei muscoli deputati alla respirazione e del cuore. La pressione sanguigna aumenta e il corpo perde il controllo delle proprie secrezioni, aumentala la salivazione e lacrimano gli occhi, i polmoni si riempiono gradualmente di liquido. Dopo una decina di ore la situazione cambia radicalmente, smettono gli spasmi e le secrezioni incontrollate però la pressione sanguigna precipita e si perde conoscenza. Molte persone sopravvissute alle prime ore dall'avvelenamento muoiono a questo punto per via dello shock.
Puttroppo anche se si supera questa fase restano i danni provocati dal veleno all'apparato cardio-circolatorio, nervoso e ai reni. Una ricaduta fatale può sempre capitare nella settimana seguente il superamento dell'episodio critico.
Dal 1981 esiste un antidoto molto efficace che ha ridotto quasi a zero le morti. Inoltre nella zona di diffusione del ragno è distribuito in modo capillare.

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